Metalli Tossici

Segnalo il servizio sull’inquinamento da metalli pesanti andato in onda su Uno Mattina del 14/10/2010.
Con gli ospiti Roberto Romizi, presidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE,  e Maurizio Proietti, medico del Coordinamento della Rete Italiana dei Ricercatori per la Responsabilità Ambientale e Sociale dell’ISDE, si discute dei problemi legati all’accumulo di metalli pesanti nel nostro organismo.
L’industralizzazione ha comportato certamente molti benefici, ma ha riversato nel nel nostro ciclo vitale parecchie forme inquinimento, come quello fisico delle radiazione ionizzanti e non, e chimico come quello dei metalli pesanti.
Raccapriccianti le immagini dei neuroni che si sciolgono al contatto con i vapori di mercurio. Per fortuna disintossicarsi è possibile, ma i neuroni persi non si riformano più. L’importante è non ignorare i problemi e sapere che esiste una soluzione a tutto. Chi volesse saperne di più, può andare al sito dell’ISDE.
Ecco il video:

Referendum, SI all’acqua pubblica, soprattutto

Sembra che ci sia stato un gran fermento intorno alla questione Nucleare. Domenica 12 e Lunedi 13 viene chiesta la nostra opinione sul questo importante tema. MA NON E’ IL SOLO.

Badwireless è molto attento alla tematica dell’acqua, per questo non possiamo non ricordarvi che
Do­me­nica 12 giu­gno 2011, dalle 8:00 alle 22:00 e Lu­nedì 13 giu­gno 2011, dalle 7:00 alle 15:00 si vota anche per il futuro dell’acqua.
Non facciamo passare inosservato questo referendum. Ci hanno già provato quando il governo ha scelto di fare il referendum separato dal voto amministrativo.

ACQUA BENE COMUNE: E’ impensabile applicare le leggi del libero commercio ad un bene come l’acqua, che è una necessità e non un semplice bene di consumo. Vota SI, per difendere il diritto elementare di ognuno di noi a bere e a lavarsi. Che nessuno speculi su queste cose.

La prima di colore rosso serve per abrogare la legge che OBBLIGA i comuni italiani a dare la gestione degli acquedotti ad azienda private. In provincia di Arezzo questo incubo è già una realtà:

Il caso di Arezzo (ANSA – 18 marzo 2010). Mentre in Parlamento si discute del D.Lgs. Ronchi, da 10 anni l’acqua arriva nelle case degli aretini privatizzata con i servizi Nuove Acque. La società e’ nata nel 1999, prima in Italia, ‘ed e’ da 10 anni – spiega Franca Fuochi di FederConsumatori – che i cittadini pagano una delle tariffe piu’ alte d’Italia’, circa 400 euro l’anno secondo il rapporto Blue Book 2009.

Dobbiamo precisare che quello che viene privatizzato è la gestione dell’acqua, ovvero il controllo delle infrastrutture che trasportano l’acqua fino alle nostre case. Questo di fatto si traduce in un controllo sulla stessa acqua, per cui è lecito parlare di privatizzatione della’acqua.

La seconda scheda di colore gialloci chiede se vogliamo abolire la legge che impone la determinazione delle tariffe secondo logiche di libero mercato. Non abbiamo nulla in contrario al libero mercato che, grazie alla legge della domanda e dell’offerta, ci ha garantito un economia florida e molti lussi. Ma l’acqua non può essere soggetta alla legge della domanda e dell’offerta perchè, QUALUNQUE PREZZO CI VIENE IMPOSTO, NON NE POSSIAMO FARE A MENO.

Ecco una schietta e provocatoria riflessione sul business dell’acqua.

Riporto le domande dei due referendum.

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO
“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la pri­va­tiz­za­zione dell’acqua e con­tro la ge­stione dei ser­vizi idrici da parte di pri­vati.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione attuale.

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO
“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la norma che per­met­tere il pro­fitto (non il re­cu­pero dei co­sti di ge­stione e di in­ve­sti­mento, ma il gua­da­gno d’impresa) nell’erogazione del bene Ac­qua po­ta­bile.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che am­mette tale guadagno.

Oms: “L’uso dei cellulari potrebbe causare il cancro”

Tratto da Redazione del il Fatto Quotidiano.

L’uso dei telefoni cellulari e di atri apparati di comunicazioni wireless “potrebbero causare il cancro negli essere umani”. Lo ha decretato l’agenzia per la ricerca contro i tumori dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un gruppo di 34 esperti ha infatti definito i campi elettromagnetici come ‘possibly carcinogenic’.

I campi elettromagnetici delle radio frequenze generati da questi apparati possono causare il cancro “a causa dell’aumento di rischio per il glioma, un tipo di cancro al cervello maligno”, riferisce l’Oms.


La valutazione del panel di esperti, che sarà contenuta in una monografia di prossima pubblicazione, si basa sia sui test sugli animali effettuati finora che sui dati degli studi epidemiologici sull’uomo: “In entrambi i casi le evidenze sono state giudicate ‘limitate’ per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo, ndr) – ha spiegato Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro – mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti”. Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive: “La nostra classificazione implica che ci potrebbe essere qualche rischio – ha aggiunto Samet – e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione, come l’uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile”.

Sin da quando i cellulari sono apparsi, a metà degli anni Ottanta, si sono diffusi timori che il loro uso possa causare danni al cervello. Alcuni studi hanno confermato questo pericolo [del glioma e del neuroma ne avevamo già parlato a Badwireless, ma ci sono anche altri effetti biologici]. Mentre altri lo hanno escluso. Questa volta è il crisma dell’ufficialità dell’Oms di Ginevra ad attribuire maggior peso al legame tra l’uso dei cellulari e il rischio di sviluppare un tumore.

Referendum in difesa dell’acqua pubblica

Sulla scia della nostra campagna in difesa della salute e dell’acqua, segnaliamo l’iniziativa “Io voto il 29 maggio”.
Entro giugno ci saranno 4 referendum.
Uno in difesa della giustizia, contro il legittimo impedimento.
Due in difesa dell’acqua pubblica.
Uno contro il ritorno al nucleare.

C’è una data perfetta per andare a votare: il 29 maggio, insieme alle
amministrative. Senza costi aggiuntivi per lo Stato, cioè per tutti noi.
Qualcuno cercherà di spostare i referendum a giugno, sprecando
circa 350 milioni di euro di soldi pubblici.
Qual è il loro obiettivo? Spingere i cittadini a non andare a votare, al contrario
di quello che dice la Costituzione: garantire il massimo di partecipazione
nelle consultazioni elettorali.
Una rapina ai danni di tutti noi per finanziare una truffa alla democrazia.
I referendum sono una via democratica e pulita per partecipare alla vita politica, senza giochi di palazzo.
A fine di coinvolgere quanti più Cittadini possibili (amici, parenti, conoscenti …) diffondi e condividi questo messaggio.

Perchè un referendum sull’acqua?

Partiti, multinazionali, banche e i soliti imprenditori con gli agganci giusti stanno mettendo le mani sulle aziende pubbliche dell’acqua e sui rubinetti di milioni d’italiani. Fra questi potresti esserci anche tu. Il governo da un anno ha varato una norma che obbliga le aziende pubbliche a dismettere buona parte del loro capitale a favore dei privati entro il 2011.
Da anni, una grande coalizione sociale e cittadina cerca, invece, di difendere la gestione pubblica dell’acqua promuovendo il controllo e la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni su un bene comune di vitale importanza.
Visita il sito http://www.referendumacqua.it

Perchè un referendum sul nucleare?
Le centrali nucleari sono enormemente costose e, anche se forniscono molta energia, l’elettricità che producono costa più di quella convenzionale. Le scorie costituiscono un incubo permanente per milioni di anni, diffondono nei dintorni dei loro siti degli inquinanti radioattivi estremamente pericolosi anche nel lungo pericolo, come dimostrano studi tedeschi sulle leucemie infantili, un incidente in una centrale nucleare è sempre catastrofico e gli effetti durano per un periodo non quantificabile.
Mario Tozzi ce lo spiega meglio nel suo blog:
1 – I siti impossibili
2 – Riserve di uranio
3 – Gli incidenti
4 – I vantaggi
5 – Tentativo di sintesi
Centrali Italiane
Dopo il nucleare – sono stato ad Hiroshima


Decisamente interessante anche l’inchiesta di Report sul nucleare.
Informiamoci.

EDIT: La data per il referendum è stata decisa: si voterà DOMENICA 12 e LUNEDI 13 GIUGNO.  Adesso non rimane che esprimere la propria opinione alle urne.

Il Wi-fi potrebbe far ammalare gli alberi

Secondo uno studio olandese ci sono forti evidenze che le radiazioni elettromagnetiche del wi-fi danneggiano la materia biologica.
L’analisi è stata fatta nella città Alphen aan den Rijn, nella provincia dell’Olanda Meridionale, dopo che i funzionari pubblici hanno scoperto “anomalie inspiegabili” sugli alberi, non causate da qualsiasi infezione virale o batterica conosciuta per le piante.
A esprimere il dubbio che il bombardamento elettromagnetico a cui sono sottoposti gli alberi a causa del diffondersi delle connessioni wireless possa provocare delle malattie sono i serissimi ricercatori dell’Università olandese di Wageningen, i quali hanno monitorato lo stato di salute dei frassini presenti nella città di Alphen aan den Rijn.
Il caso è inoltre un esempio positivo di educazione civica: a commissionare loro lo studio sono state le stesse autorità cittadine,
dopo aver constatato che alcune piante avevano cominciato ad ammalarsi per cause sconosciute, non riconducibili ai soliti virus e parassiti del mondo vegetale. Strane crepe, decolorazione delle foglie e varie forme di necrosi dei tessuti impossibili da spiegare secondo i consueti parametri.
Per capire il motivo di tale comportamento i ricercatori hanno messo sotto osservazione 20 alberi di frassino, esponendoli a diversi tipi di radiazioni per tre mesi: in particolare gli alberi sono stati esposti a sei sorgenti  radio con frequenze diverse, da 2412-2472 MHz (cioè microonde)a 100 mW, analizzando inoltre l’importanza della distanza dalla fonte. Contrariamente a quanto avevamo scritto nel post sulla terapia contro il punteruolo delle palme, una potenza relativamente bassa può causare danni anche alle piante. I primi risultati dello studio, come avvertono i ricercatori, dovranno essere confermati da ulteriori accertamenti. Gli alberi posti più vicini alle reti Wi-Fi avrebbero comunque sviluppato una particolare opacità “plumbea” (“lead-like shine”) sulle loro foglie, causata dalla morte della parte superiore e inferiore dell’epidermide. Gli scienziati olandesi hanno comunque invitato alla prudenza, dato che virus e inquinamento non sono stati ancora completamente esclusi.  Secondo i ricercatori in Olanda circa il 70% degli alberi nelle zone urbane soffre di sintomi che non sono direttamente ascrivibili alle malattie conosciute finora. Di questi sintomi fanno parte crepe, protuberanze, scolorimento e varie forme di danni ai tessuti. Dieci anni fa, il problema riguardava solo il 10% degli alberi. Di fronte a dati come questi, diventa urgente e prioritario raccomandare la massima prudenza nell’utilizzo di queste nuove tecnologie in nome del principio di precauzione. Pensando ai possibili effetti negativi anche sulla salute umana!
La notizia, ripresa prima dall’edizione americana di Pc World e poi da Read Write Web, ha fatto subito il giro della Rete, suscitando clamore e preoccupazioni, tanto che l’Autorità olandese per le antenne è stata costretta a dichiarare che non sono necessari allarmismi…

Elenco dei comuni a rischio Arsenico

Sulla scia del precedente post sul tema dell’acqua pubblico l’elenco dei comuni italiani le cui acque di rubinetto hanno una concentrazione di Arsenico oltre i limiti minimi. Queste acque non possono essere assolutamente usate per cucinare o bere:

Regione: Lombardia
Marcaria Mantova 5000 50 μg/l di arsenico
Roncoferraro Mantova 5000 50 μg/l di arsenico
Viadana Mantova 6000 50 μg/l di arsenico
Valdidentro Sondrio 1300 50 μg/l di arsenico
Valfurva Sondrio 150 50 μg/l di arsenico
Maccagno Varese 1150 30 μg/l di arsenico
Sesto Calende Varese 6000 30 μg/l di arsenico
Dumenza Varese 1362 30 μg/l di arsenico


Regione: Trentino-Alto Adige/Südtirol
Trento – Laste/Cantanghel Trento 26500 40 μg/l di arsenico
Canal San Bovo Trento 120 40 μg/l di arsenico
Fierrozzo Trento 441 40 μg/l di arsenico
Frassilongo Trento 357 40 μg/l di arsenico
Laion – Mullerhof Bolzano 18 50 μg/l di arsenico
Lana – Poiana Bolzano 700 50 μg/l di arsenico
Luson Bolzano 358 50 μg/l di arsenico
Stelvio – Solda di Fuori Bolzano 25 50 μg/l di arsenico
Vadena – Monte Bolzano 74 50 μg/l di arsenico
Valle di Casies – S. Martino in Casies;
Durna in Selve
Bolzano 628 50 μg/l di arsenico

Regione: Lazio
Aprilia Latina 66624 50 μg/l di arsenico
Cisterna di Latina Latina 19000 50 μg/l di arsenico
Cori Latina 9000 50 μg/l di arsenico
Latina Latina 115490 50 μg/l di arsenico
Pontinia Latina 13835 50 μg/l di arsenico
Priverno Latina 14093 50 μg/l di arsenico
Sabaudia Latina 18548 50 μg/l di arsenico
Sermoneta Latina 3200 50 μg/l di arsenico
Sezze Latina 23852 50 μg/l di arsenico
Albano Laziale Roma 10000 50 μg/l di arsenico
Ardea Roma 100 50 μg/l di arsenico
Ariccia Roma 12000 50 μg/l di arsenico
Genzano di Roma Roma 15000 50 μg/l di arsenico
Lanuvio Roma 12185 50 μg/l di arsenico
Lariano Roma 1700 50 μg/l di arsenico
Velletri Roma 30000 50 μg/l di arsenico
Castel Gandolfo Roma 4600 50 μg/l di arsenico
Ciampino Roma 2000 50 μg/l di arsenico
Castelnuovo di Porto Roma 200 50 μg/l di arsenico
Trevignano Romano Roma 5700 50 μg/l di arsenico
Tolfa Roma 5200 50 μg/l di arsenico
Bracciano Roma 15500 50 μg/l di arsenico
Sacrofano Roma 68 50 μg/l di arsenico
Formello Roma 80 50 μg/l di arsenico
Civitavecchia Roma 30000 50 μg/l di arsenico
Santa Marinella Roma 13000 50 μg/l di arsenico
Anzio Roma 37500 50 μg/l di arsenico
Nettuno Roma 43000 50 μg/l di arsenico
Campagnano di Roma Roma 10301 50 μg/l di arsenico
Magliano Romano Roma 1490 50 μg/l di arsenico
Zona di fornitura di acqua Provinci
Mazzano Romano Roma 2740 50 μg/l di arsenico
Acquapendente Viterbo 5741 50 μg/l di arsenico
Arlena di Castro Viterbo 905 50 μg/l di arsenico
Bagnoregio Viterbo 3676 50 μg/l di arsenico
Barbarano Romano Viterbo 1089 50 μg/l di arsenico
Bassano in Teverina Viterbo 1284 50 μg/l di arsenico
Bassano Romano Viterbo 4884 50 μg/l di arsenico
Blera Viterbo 3320 50 μg/l di arsenico
Bolsena Viterbo 4229 50 μg/l di arsenico
Bomarzo Viterbo 1823 50 μg/l di arsenico
Calcata Viterbo 894 50 μg/l di arsenico
Canepina Viterbo 3188 50 μg/l di arsenico
Canino Viterbo 5305 50 μg/l di arsenico
Capodimonte Viterbo 1832 50 μg/l di arsenico
Capranica Viterbo 6516 50 μg/l di arsenico
Caprarola Viterbo 5624 50 μg/l di arsenico
Carbognano Viterbo 2074 50 μg/l di arsenico
Castel Sant’Elia Viterbo 2594 50 μg/l di arsenico
Castiglione in Teverina Viterbo 2359 50 μg/l di arsenico
Celleno Viterbo 1357 50 μg/l di arsenico
Cellere Viterbo 1293 50 μg/l di arsenico
Civita Castellana Viterbo 16783 50 μg/l di arsenico
Civitella d’Agliano Viterbo 1716 50 μg/l di arsenico
Corchiano Viterbo 3796 50 μg/l di arsenico
Fabrica di Roma Viterbo 8205 50 μg/l di arsenico
Faleria Viterbo 2333 50 μg/l di arsenico
Farnese Viterbo 1684 50 μg/l di arsenico
Gallese Viterbo 3019 50 μg/l di arsenico
Gradoli Viterbo 1475 50 μg/l di arsenico
Graffignano Viterbo 2322 50 μg/l di arsenico
Grotte di Castro Viterbo 2853 50 μg/l di arsenico
Ischia di Castro Viterbo 2437 50 μg/l di arsenico
Latera Viterbo 983 50 μg/l di arsenico
Lubriano Viterbo 946 50 μg/l di arsenico
Marta Viterbo 3577 50 μg/l di arsenico
Montalto di Castro Viterbo 8787 50 μg/l di arsenico
Monte Romano Viterbo 2012 50 μg/l di arsenico
Montefiascone Viterbo 13570 50 μg/l di arsenico
Monterosi Viterbo 3731 50 μg/l di arsenico
Nepi Viterbo 9258 50 μg/l di arsenico
Onano Viterbo 1047 50 μg/l di arsenico
Oriolo Romano Viterbo 3641 50 μg/l di arsenico
Orte Viterbo 8854 50 μg/l di arsenico
Piansano Viterbo 2228 50 μg/l di arsenico
Proceno Viterbo 616 50 μg/l di arsenico
Ronciglione Viterbo 8920 50 μg/l di arsenico
San Lorenzo Nuovo Viterbo 2179 50 μg/l di arsenico
Soriano nel Cimino Viterbo 8680 50 μg/l di arsenico
Sutri Viterbo 6405 50 μg/l di arsenico
Tarquinia Viterbo 16448 50 μg/l di arsenico
Tessennano Viterbo 385 50 μg/l di arsenico
Tuscania Viterbo 8194 50 μg/l di arsenico
Valentano Viterbo 2963 50 μg/l di arsenico
Vallerano Viterbo 2648 50 μg/l di arsenico
Vasanello Viterbo 4175 50 μg/l di arsenico
Vejano Viterbo 2311 50 μg/l di arsenico
Vetralla Viterbo 13226 50 μg/l di arsenico
Vignanello Viterbo 4833 50 μg/l di arsenico
Villa San Giovanni in Tuscia Viterbo 1323 50 μg/l di arsenico
Viterbo Viterbo 62441 50 μg/l di arsenico
Vitorchiano Viterbo 4532 50 μg/l di arsenico

Regione: Toscana
Monterotondo Marittimo Grosseto 100 30 μg/l di arsenico
Montieri Grosseto 90 30 μg/l di arsenico
Campiglia Marittima Livorno 13550 50 μg/l di arsenico
Campo nell’Elba Livorno 6711 50 μg/l di arsenico
Capoliveri Livorno 6329 50 μg/l di arsenico
Marciana Livorno 3454 50 μg/l di arsenico
Marciana Marina Livorno 2572 50 μg/l di arsenico
Piombino Livorno 12965 50 μg/l di arsenico
Porto Azzurro Livorno 1619 50 μg/l di arsenico
Porto Ferraio Livorno 5093 50 μg/l di arsenico
Rio Marina Livorno 2913 50 μg/l di arsenico
Rio nell’Elba Livorno 1775 50 μg/l di arsenico
Suvereto Livorno 9604 50 μg/l di arsenico
Pomarance Pisa 6323 50 μg/l di arsenico
Castelnuovo in Val di Cecina Pisa 2467 50 μg/l di arsenico
Radicondoli Siena 978 50 μg/l di arsenico
Castel Giorgio Terni 2200 30 μg/l di arsenico
Castel Viscardo Terni 3000 30 μg/l di arsenico
Orvieto Terni 21000 30 μg/l di arsenico

L’indagine è stata svolta dalla commissione dell’Unione Europea. Qui il documento ufficiale.

Anticancro, Prevenire e combattere i tumori con le nostre difese naturali

A trentun anni David Servan-Schreiber scopre di avere un cancro al cervello e – brillante ricercatore nel campo delle neuroscienze – comincia a chiedersi che cosa accomuna le persone che sopravvivono a questa terribile malattia. Le sue competenze di scienziato lo aiutano a stabilire cosa permette di sconfiggere il cancro e cosa invece lo alimenta. E scopre che occorre, nella lotta contro un tumore, mettere in campo quello che gia’ possediamo: le nostre difese naturali.
Dalla redazione di Cacaonline.it, vi riporto la recensione del libro, acquistabile su Commercioetico.it, in cui è raccontata questa storia.
Il libro e’ straordinariamente semplice senza trascurare tutte le informazioni utili a capire. Servan spiega bene quali sono le caratteristiche del cancro, parla dello stato di infiammazione che lo accompagna, ci fa capire come si sviluppa e perche’. Soprattutto ci da’ alcuni strumenti essenziali per la sua prevenzione e cura. Uno per tutti: l’alimentazione. Tabelle esplicative ci parlano di quali sono gli alimenti che aiutano nella cura. Molto semplicemente, dice Servan: il cancro ha bisogno di certi alimenti per svilupparsi, se non lo nutri muore di fame.
Ma non solo, ci sono mille tecniche che possiamo mettere in atto per aiutarci in questa lotta per la vita. Supporti eccezionali alle terapie convenzionali. Servan non dice MAI che non bisogna fare radioterapia o chemio e dedicarsi alla meditazione e basta. Ma spiega come aiutare queste terapie, come salvarsi dalle recidive, studia tutti i paesi dove certi tumori non esistono e si chiede il perche’ e allora scopre che nei paesi dove c’e’, per esempio, un gran consumo di curcuma il cancro non si sviluppa, in altri dove il tasso di inquinamento e’ minimo i casi sono rari. E cosi’ via.
E, inoltre, cosa molto importante a nostro avviso, fa sentire il malato protagonista della propria guarigione, lo aiuta a combattere insieme ai medici, non lo fa sentire solo una vittima in balìa di terapie invasive e dolorose, ma parte attiva del proprio essere, della propria vita.
Ci piace questo medico.
Qui di seguito un estratto dal libro. Buona lettura e buona vita.

Tutti abbiamo un cancro che dorme nascosto dentro di noi.
Come ogni organismo vivente, infatti, il corpo umano fabbrica in continuazione cellule difettose, ed e’ cosi’ che nascono le neoplasie. Il nostro organismo e’ pero’ dotato anche di vari sistemi che gli consentono di individuarle e contenerle. In Occidente, una persona su quattro morira’ di tumore. Ma tre su quattro no: nel loro caso i meccanismi di difesa saranno riusciti a tenere il cancro in scacco.
Io ho avuto un cancro, diagnosticato una prima volta quindici anni fa e trattato con metodi classici. Poi ho avuto una recidiva, ed e’ stato allora che ho deciso di spingermi oltre le terapie convenzionali per studiare tutto cio’ che potesse aiutare il mio corpo a difendersi.
Come medico, ricercatore e direttore del centro di Medicina integrata dell’Universita’ di Pittsburgh, ho avuto la fortuna di poter accedere a informazioni preziose sui metodi naturali che si sono rivelati utili per prevenire o curare il cancro. Da sette anni, ormai, mi considero guarito, e con questo libro intendo raccontare tutto cio’ che ho imparato nella mia vicenda dal punto di vista umano e da quello professionale.
Ebbene, dopo essere passato attraverso la chirurgia e la chemioterapia chiesi al mio oncologo che precauzioni avrei dovuto prendere per evitare una nuova recidiva. “Nulla in particolare, faccia la sua vita di sempre, Eseguiremo degli esami a intervalli regolari e, se il tumore dovesse riformarsi, lo individueremo allo stadio precoce”, fu la risposta di quel luminare della medicina moderna.
“Ma non ci sono esercizi utili, alimenti consigliati o sconsigliati? Non dovrei lavorare anche sull’approccio psichico?”
“Veda lei, male non puo’ farle. Ma non abbiamo prove scientifiche che si possa prevenire un recidiva con precauzioni di quel genere.”
Superata la perplessita’ iniziale, capii che per quello specialista l’oncologia era un settore talmente complesso e in vertiginoso sviluppo che lui aveva gia’ il suo bel daffare per tenersi aggiornato sulle tecniche diagnostiche e i trattamenti chemioterapici e farmacologici piu’ recenti, e non gli rimaneva tempo per documentarsi in altri campi di studio. Nel mio caso, avevamo gia’ fatto ricorso a tutti i farmaci e a tutte le cure disponibili per un tumore come il mio, e si sapeva ben poco sul rapporto tra cancro e alimentazione o fra mente e corpo.
Questo dell’aggiornamento continuo e’ un problema che conosco bene anche io come psichiatra e docente universitario. Anche nella mia specialita’ e’ difficile stare al passo con le ultime scoperte, pur se pubblicate in prestigiose riviste come Science o Nature, finche’ non vengono testate in studi clinici su vasta scala. Un peccato, perche’ potremmo almeno iniziare ad autotutelarci prima che quelle ricerche sfocino in farmaci o protocolli nuovi.
Sono convinto che sia importante mettere a disposizione degli altri, di chiunque possa trarne giovamento, le informazioni di cui ho beneficiato io”.

Blog Action Day 2010

Parliamoci chiaro: il problema dell’elettrosmog non è il principale nemico della nostra salute, ma è solo quello meno noto. La nostra salute è minacciata da virus e batteri ad esempio, ma quelli lasciamoli combattere al nostro sistema immunitario e ai medici. L’inquinamento, che sia chimico o da micro-particolato, è più infido: il problema è che ci stiamo facendo del male con la nostra stessa cultura. Ma soprattutto c’è la malnutrizione e la sete. Al tema dell’acqua è dedicato il Blog Action Day 2010.
Badwireless aderisce al Blog Action Day dal 2009. Quest’anno i blogger più sensibili sono invitati a mettere in evidenza il tema dell’acqua e della sete. Badwireless lo fa con particolare attenzione alla situazione italiana. Dal 29 settembre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato una serie di modifiche legislative all’articolo 23 bis della Legge 133/2008 che in pratica spianano la strada alla privatizzazione di molti servizi pubblici, gestione dell’acqua compresa. Ecco, con una battuta, il commento che merita la notizia:

La
questione è spiegata e diffusa da molte iniziative, raccolte sotto il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Esiste pure la raccolta firma per indire un referendum abrogativo contro questa attuale piega. Riguardo la comapagna referendaria leggi anche questo articolo.
A livello mondiale una delle voci più autorevoli nella lotta per il diritto all’acqua è il premio Nobel per l’economia Vandana Shiva, autrice del libro “Le guerre dell’acqua”. Riporto la quarta di copertina:


Nel 1995 il vicepresidente della Banca mondiale espresse una previsione inquietante: “Se le guerre di questo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del secolo prossimo avranno come oggetto del contendere l’acqua”. Molti segni fanno pensare che avesse ragione. Le prime pagine di questo libro parlano di acqua insufficiente in Israele, India, Cina, Bolivia, Canada, Messico, Ghana e Stati Uniti. Le guerre dell’acqua non sono una prospettiva lontana nel futuro. Il conflitto è già in corso, anche se non è sempre visibile. Molti conflitti politici di questo tipo sono infatti celati o repressi: chi controlla il potere preferisce mascherare le guerre dell’acqua travestendole da conflitti etnici e religiosi.

Sul sito della Rai è possibile rivedere un’intervista di Fabio Fazio alla Shiva.

Un’altro aspetto su cui vale la pena di spendere qualche pensiero è quello dell’acqua in bottiglia. L’Italia è tra i primi paesi del mondo a consumare acqua inbottigliata. Questo è un paradosso in un paese in cui le riserve idriche locali non mancano. La compravendita di acqua in bottiglia comporta uno spreco assoluto di plastica (le bottiglie) e di gasolio (per trasportare con i camion lo stesso prodotto che arriva mediante i tubi nelle nostre case). Se non vi fidate della qualità dell’acque nei nostri acquedotti (anche se gli organi competenti assicurano la potabilità), allora sappiate che esistono ottime soluzioni.
Segnalo anche ‘iniziativa imbrocchiamola dei ristoratori che non servono acqua in bottiglia, la puntata di Caterpillar del 12 ottobre 2010 in cui si fronteggiano ad armi pari le ragioni dell’acqua minerale contro quelle dell’acqua comunale, la divertentissima campagna contro la siccità di Jacopo Fo, e l’intervista a Padre Alex Zanotelli per Reset Radio.