Mai dire… PC!!! #12

Il sottotitolo perfetto per questa storia potrebbe essere: “Libero professionista non significa gratis!”. Ma cominciamo dall’inizio…

Qualche giorno fa mi arriva una richiesta di preventivo per un ecommerce con annessa gestione di magazzino, procedure varie per il riordino automatico degli articoli ai vari fornitori, integrazione con il back-end di fatturazione ed altri ammennicoli simili.
Faccio la mia pensata, valuto come integrare il tutto e produco un bel preventivino a quello che mi sembrava un prezzo più che onesto anzi, a dirla tutta, dopo averlo terminato ho pensato pure di essere stato un po’ basso…

Dopo un paio di giorni mi telefona lo pseudo-cliente e comincia la solita giaculatoria dicendo che c’è crisi ecc ecc e arrivando alla fine a pronunciare la parola proibita, bandita da anni con ostracismo pubblico e la cui sola pronuncia in mia presenza può essere punita con lo strappo delle unghie e lo scuoiamento pubblico: SCONTO! “No, perché io ho in mano in preventivo di un’altra società che è più alto, ma loro mi hanno fatto il 15% di sconto… lei quanto mi fa?“

Ho risposto che io non faccio sconti di nessun tipo e genere, dato che equivarrebbe a sottovalutare il mio lavoro e la mia professionalità… e soprattutto, se il mio preventivo è già più basso dell’altra offerta, per quale misterioso, arcano, perverso e cervellotico ragionamento partorito dal tuo minuscolo cervellino dovrei farti uno sconto???

Mugugnando un po’ il cliente molla il colpo e dopo qualche ora arriva la conferma del preventivo… assieme ad altre “piccole cosine” che OVVIAMENTE DEVONO ESSERE INCLUSE NEL PREZZO.

Butto una rapida occhiata alle “cosine” (già pre-nasando odore di fregatura)… e a momenti svengo!!!
Le “cosine” sarebbero: supporto per 5 lingue, possibilità di gestire più magazzini e ovviamente più listini, a seconda di una serie assurda di regole di profilazione degli utenti, poi effettivamente alcune piccole richieste di poco conto.
Rispondo al cliente che per le ultime richieste non c’era problema, ma per muiltimagazzino, multilingue e multilistino c’era un adeguamento di prezzo… ovviamente 4 nanosecondi dopo ho il cliente attaccato al telefono che, risentito e quasi offeso da queste mie “pretese economiche” piangeva miseria…
Gli ho educatamente fatto notare che “libero professionista” non significa “povero imbecille che, per chissà quale motivo, è ricco sfondato e lavora giusto per impiegare il tempo quindi può anche lavorare gratis…”
Ancora più offeso e risentito, mi ha risposto che “per una volta potevo fare un’eccezione”, al che mi sono innervosito e gli ho risposto in modo molto fermo e secco: “la sua richiesta equivale a chiedermi uno sconto e mi pare di averle già detto che non faccio sconti… quale parte del discorso non le è chiara???”

Penso di aver perso l’ordine, ma meglio così… mi sono appena liberato di un cliente del genere, non ne voglio certamente un altro!!!

E poi dicono che non mi devo innervosire… brontolio!!!

Mai dire… PC!!! #11

Recentemente ho cambiato società e sono “atterrato” come Project Manager in una grossa società multinazionale che si occupa di carte di credito e quant’altro.
Al loro interno ho il compito di ristrutturare tutte le procedure che involvo il rilascio degli aggiornamenti nei vari ambienti di test, pre-produzione, produzione ecc… in buona sostanza, devo rompere le p***e a mezza azienda, andando a “scoprire la polvere sotto il tappeto” in tutta una serie di procedure.

Potete quindi capire come, in questi giorni, sia in una fase di raccolta informazioni, per riuscire ad avere un quadro il più possibile completo della (fin troppo complessa) situazione.

Come in tutte le grandi società la chain-of-responsibility è estremamente lunga… in buona sostanza, nessuno vuole prendersi la responsabilità di niente!
E’ un continuo “giocare a rimpiattino”, rimbalzandomi di fatto da un referente all’altro tipicamente con frasi tipo “non mi occupo io di questa cosa… chieda a lui”, piuttosto che “è meglio che chieda al tizio X, che è sicuramente più informato di me…”
Sono partito quindi già preparato psicologicamente a provare la stessa sensazione di una pallina da flipper, sbattacchiata a destra e a manca nel più grosso flipper del mondo… ma non pensavo così tanto!

Oggi arrivo a lavoro, prendo la mia nota con le domande (11) alzo il telefono e chiamo il “tizio A”, che mi avevano indicato essere il referente per un certo processo.

Chiamo A, che risponde a 3 delle mie domande e mi rimbalza a B.
Chiamo B, che risponde a 2 delle mie domande e mi rimbalza a C.
Chiamo C, che risponde a 4 delle mie domande e mi rimbalza a D.
Chiamo D… e mi risponde il sig. E!!!

Io – “Buongiorno… cercavo il sig. D…”
E – (palesemente in difficoltà) “No, non lo trova…”
Io – “Ah ok! Mi sa dire quando lo trovo?”
E – “Non lo trova più…”
Io – “Ha cambiato società?”
E – “Veramente è morto…”

Immaginate il gelo che è sceso nella conversazione…
Il Sig. E mi spiega che D è morto 2 mesi fa… e che non era ancora stato sostituito. Richiamo C:

Io – “Buongiorno, sono sempre Armida… guardi che mi hanno detto che D è morto 2 mesi fa…”
D – “Ah sì, lo sapevo… ma pensavo le avrebbero passato il nuovo referente!”

Mi blocco e penso: “Ma questo non po’ essere così deficiente…”
Io – “Ma cavolo, avrebbe almeno potuto dirmelo no? Ho fatto la figura del cretino e la persona con cui ho parlato era imbarazzatissima… ma le sembra il modo???”
D – “Vabbè, ma pensavo che un modo per reperire le informazioni lo avrebbero comunque trovato…”
Io – “E come??? Con una seduta spiritica???? Vabbè, lasci stare… ” e riaggancio.

Chiamo E, gli spiego le situazione e lui (molto gentilmente e, a differenza di D, usando il cervello), mi indica il nuovo referente…

Certa gente andrebbe rinchiusa!!! Pur di non rispondermi… mi ha rimbalzato ad un persona deceduta!!!

Mai dire… PC!!! #10

Il sottotitolo perfetto per questo post potrebbe essere “Ignoranza + arroganza = IT Manager”.
La giornata è iniziata nel peggiore dei modi (problemi con i mezzi pubblici, treno fermo ecc) tant’è che mi sono visto costretto a tornare a casa e a lavorare da casa (fortunatamente non avevo riunioni o appuntamenti oggi).
Fatto sta che torno a casa e mi metto a lavorare, sperando che la giornata si raddrizzi un po’… ovviamente la mia era solo una pia illusione!
Mi telefona a metà mattina un mio cliente (con il quale sono in ottimi rapporti, quasi un amico) chiedendomi la gentilezza di contattare l’IT Manager di un’azienda loro partner (ahia! Già sento aria di grattacapi) per un discorso di system integration tra l’applicazione che ho sviluppato per loro (che funziona come un orologio da anni e che già si interfaccia con il sistema dello spedizioniere, tracking dei mezzi in tempo reale ecc) ed il gestionale interno di questo partner in modo da ottimizzare i processi di lavoro e lo scambio di informazioni.
L’idea di base mi piace ma, già “naso” un piccolo problema… l’IT Manager!
Gli IT Manager sono mediamente (con qualche rara eccezione, quasi delle “mosche bianche”) delle figure semi-mitologiche a metà strada tra l’essere umano ed il cogl…, con delle competenze medio-scarse per le quali si è persa la memoria del perché o piuttosto per quale congiunzione astrale/lunare/aliena siano arrivati a ricoprire il proprio ruolo… dato che non hanno ancora ben capito nemmeno loro cosa devono fare ed in cosa consiste il proprio lavoro.
L’IT Manager medio vive quindi secondo poche ma semplici regole (quasi un protozoo):
  1. “Funziona? Quindi non si cambia.
  2. Io capisco questa tecnologia? Ok, quindi è IL MASSIMO a cui il genere umano può auspicare di arrivare.
  3. IO sono IO, e tutto il resto del mondo è inferiore a me
  4. IO sono molto impegnato (gli altri non fanno un cavolo)
  5. IO decido per tutti e, anche chi non lavora per me, deve inchinarsi al mio volere di dittatore supremo e di unico depositario di TUTTO lo scibile informatico esistente

Cercando però di non essere prevenuto (la possibilità di incappare in una delle suddette “mosche bianche” esiste sempre),  mi accendo una sigaretta, faccio appello a tutta la mia (scarsa) pazienza, prendo il telefono e chiamo l’IT Manager (d’ora in poi $IT-Man):
Io – “Buongiorno, sono l’ing. Armida, la chiamo per conto di $Cliente per cominciare a valutare assieme a lei la fattibilità di una integrazione tra il loro sistema ed il vostro…”
$IT-Man: “Buongiorno, io sono il Prof. Dott. Ing. Grand Uff. Lupp Mann, Grand Farabutt, super-mega-iper-certificato da Matusalemme-o-da-azienda-mai-sentita-ma-con-scappellamento-bitumato-a-destra…” (andate avanti voi ad aggiungere cariche e certificazioni mai sentite e/o del tutto inutili per almeno 5 minuti)
Io – “Yawn… Sì ok, mi fa piacere… venendo al punto, relativamente alla questione dell’integrazione tra i sistemi…”
$IT-Man: “Ah sì! Ho parlato con $Cliente, ma sono già sicuro che non sarà fattibile!” (quelli che iniziano così, io gli spezzerei le gambe a prescindere… stec stec!!!)
Io – “Per quale motivo scusi non dovrebbe essere fattibile?”
$IT-Man: “Perché NOI abbiamo un sistema all’avanguardia, progettato DA ME… di SICURO il SUO sistema non è così…”
Io – (e qui già mi sto innervosendo per il tono spocchioso del tipo) “E quindi? Immagino che avrà una modalità di comunicazione e ricezione dati verso e dall’esterno no?”
$IT-Man: “Sì certo! L’ho progettato IO eh! Però sicuramente il vostro sistema non è in grado di agganciarsi…”
Io – “Se gentilmente mi potesse dare qualche elemento in più per poter valutare la cosa… file di trasmissione posizionale? File XML? Non mi dica per piacere un protocollo proprietario su TCP/IP…”
$IT-Man: “Come fa saperlo??? Esportiamo in file XML… è una cosa che al momento non ha NESSUNO!”
Me pensa: ma questo mi piglia per i fondelli o cosa? Facendo due rapidi conti, penso di aver scritto almeno un centinaio di procedure di acquisizione e trasmissione dati basata su XML… da 10 anni a questa parte!!! 
Per non parlare poi Feed RSS, questi sconosciuti, a quanto pare…
Soprassiedo alla tentazione di scoppiare a ridergli in faccia e cerco di mantenere un contegno professionale…
Io – “Ah ok, nessuno problema! Ho fatto svariate trasmissioni di questo tipo, cosa molto comune ” – una frecciatina non ce l’ho fatta a non tirargliela – ” però stavo pensando che, se fosse possibile, una comunicazione tramite Web Service sarebbe stata più indicata, dato che il nostro sistema già espone un Web Service standard WCF. Sa, così facendo, potremmo integrare i sistemi in tempo reale ed evitare tutto il giro di generazione, trasmissione e ri acquisizione dei file XML…”
$IT-Man: “Web Service? Non li conosco, cosa sono? Non sarà mica, come diceva lei, qualche protocollo proprietario sul TCP/IP eh??? No no, noi siamo ALL’AVANGUARDIA!”
Mi sono letteralmente cascate le braccia (e non solo le braccia)… e meno male che questi sono ALL’AVANGUARDIA…
Dato che mi hanno sempre insegnato che con gli idioti non si discute, perché ti trascinano la loro livello e ti fregano con l’esperienza, ho chiuso la telefonata così:
Io – “Guardi, facciamo una bella cosa: mi mandi degli esempi di XML e l’XSD di validazione (se esiste) che comincio a guardarmelo, poi le farò sapere cosa mi serve che implementiate lato vostro…”
$IT-Man: “Se non lo capisce me lo dica… sa, comprendo che l’XML sia ostico a chi non ha il MIO livello di esperienza…”
Mi sono trattenuto dal cominciare ad avanzare ipotesi più che fondate circa la professione di sua madre ed ho riagganciato, ma in uno stato d’animo misto tra il demoralizzato ed il divertito… “Ignoranza + arroganza = IT Manager”.