Giornate Siciliane di Radioprotezione – Il punto sulle NIR

“Il punto sulle NIR (Radiazioni Non Ionizzanti). Conoscenze, ricerche, misure, normativa, protezione”
E’ questo il titolo del congresso organizzato dalla Sezione Siciliana dell’ AIRM (Associazione Italiana di Radioprotezione Medica), in collaborazione con AIRP (Associazione Italiana di Radioprotezione) che si terrà a Siracusa nei giorni 3-5 giugno 2010.


Le Associazioni AIRM ed AIRP sono organizzazioni scientifiche senza fini di lucro che hanno come scopo sociale lo studio e la prevenzione degli effetti biologici da radiazioni e raccolgono le esperienze scientifiche e professionali di numerosi docenti universitari, studiosi e tecnici della materia. Il congresso dei giorni 3-5 giugno 2010 è la seconda edizione delle Giornate Siciliane di Radioprotezione, un appuntamento che ha l’obiettivo di fornire le informazioni più aggiornate ai professionisti (fisici, ingegneri, biologi e medici) che si interessano di questo questo particolare settore.
In particolare l’appuntamento di quest’anno si focalizzerà sui problemi derivanti da radiazioni non ionizzanti, ovvero quelle che non hanno una frequenza sufficente a strappare degli elettroni da una molecola, ovvero a ionizzarla, ma posso fare altri danni.
Fra i problemi esposti segnalo quelli relativi alla sicurezza dei body scanner (come quelli degli aereoporti). Una particolare attenzione sarà data al monitoraggio ambientali nei posti di lavoro (soprattutto nell’area sanitaria), ove si fa uso di tecnologie come laser, risonanza magnetica nucleare, lampade UV. Si discuterà anche dei lavoratori elettrosensibili. Il programma completo -assieme a tutte le altre informazioni- è riportato nel volantino ufficiale, scaricabile in formato Pdf dal sito dell’AIRM.
Le iscrizioni sono ancora possibili con una maggiorazione, ma ripeto, il congresso è inteso come corso di aggiornamento per chi lavora nel settore, soprattutto ricercatori. Insomma la bella notizia è che quacuno si preoccupa per la nostra salute.

Il Congresso conta sul patrocinio della Regione Siciliana, dell’ENEA, dell’ISPESL, dell’ISPRA, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Confindustria Siracusa.

Bollettino elettrosmog Maggio 2010

di Francesco de Cavi – Laboratorio elettrosmog

Tre incontri per riappropriarsi della Salute ricominciando dall’Ambiente. Solo attraverso l’informazione ci si può difendere dall’inquinamento chimico, elettromagnetico ed alimentare che colpisce tutti in modo invisibile. Ne parliamo insieme a tre appuntamenti presso la Camera dei Deputati – Palazzo Marini, Sala Poli (ingresso da Via Poli), Roma.

24 maggio ore 14.00 – Otturazioni dentali in amalgama contenti mercurio, un rischio per la salute e per l’ambiente. Riunione per fare divulgazione sull’impatto del mercurio odontoiatrico sulla salute dei cittadini e sulla contaminazione dell’ambiente da mercurio che raggiunge la catena alimentare.

27 maggio ore 14.00
– Malattie ambientali e tossine quotidiane: Sensibilità Chimica Multipla, Sindrome da Fatica Cronica e Fibromialgia. Dalla esposizione cronica quotidiana a sostanze chimiche presenti nei prodotti d’uso comune, negli alimenti e nell’ambiente alla comparsa di malattie croniche degenerative. Un appuntamento per parlare della proposta di legge sulle disabilità e sulle malattie ambientali e delle proposte di legge sugli ftalati (che si trovano nei contenitori per gli alimenti, nei profumi e cosmetici, nei biberon, nelle flebo, ecc.) e sugli additivi chimici alimentari.

28 maggio ore 10.00
– Danni da elettrosmog: dal cancro alla elettrosensibilità. Come usare la tecnologia in modo consapevole e portare al centro delle scelte politiche la protezione della salute dei cittadini? Un appuntamento per sviluppare strategie di tutela dall’inquinamento elettromagnetico e per avere il riconoscimento della elettrosensibilità come malattia organica. Un tema che colpisce soprattutto i più giovani che sono più esposti e i malati che sono più suscettibili agli effetti avversi dei campi elettromagnetici.

Schermare i forni a microonde

I forni a microonde sono la prova che le radiazioni elettromagnetiche possono avere effetti inaspettati. Il perchè è spiegato nel primo e storico articolo di questo blog. Volendo riassumere, il fenomeno è il seguente: le microonde trasportano energia e questa energia viene tutta rilasciata nelle molecole d’acqua di cui è composto la nostra porzione di cibo da riscaldare o da cucinare.
Ma è possibile che le radiazioni del forno al microonde sfuggano e invece di finire nel cibo vadano altrove? La risposta è “si, si può verificare, e si può rimediare”
Purtroppo è difficile confinare l’energia. Alcuni costruttori fanno del loro meglio per trasformare il forno a microonde in una gabbia di Faraday. Questo è un dispositivo elementare, noto sin dalle prime scoperte sull’elettricità, per trasferire l’elettricità (che si propaga nell’aria mediante scosse o radiazioni) nelle maglie di una gabbia sotto forma di corrente elettrica; ma poichè la griglia del forma non è messa a terra, la corrente elettrica non scompare ma viene dissipata dalle maglie e riemessa a frequeza diversa. In effetti è possibile osservare delle maglie nelle finestre degli sportelli di alcuni forni a microonde. Alcuni produttori, più saggiamente, hanno deciso di eliminare la finestra e le maglie, per rivestire interamente la camera del forno a microonde con superfici metalliche; questo sistema corrisponde a una gabbia a maglie fittissime, quindi più efficente. Nota: la tecnica della gabbia di Faraday diventa molto più efficente con una superficie metallica. Ad esempio la carta stagnola avvolta attorno un telefonino isola completamente, per riflessione, il suo segnale.

Tuttavia è impensabile tenere a bada tutte le onde in questo modo, perchè ci sono effetti ondulatori e quantistici (bhè, queste sono cose troppo difficili da spiegare in un blog…bisognerebbe studiare la Fisica bene). Per verificarlo basta prendere un apparecchio che riceve microonde e vedere se funziona dentro il forno (ovviamente spento! se no si cuoce!). Apparecchi che funzionano a microonde ne abbiamo parecchi purtroppo: telefoni cellulari e cordless sono i più comodi e diffusi, ma dobbiamo essere più precisi. Il forno a microonde funzione alla frequenza di 2.4 GHz. In questo blog si è visto che il range delle microonde comprende frequenze abbastanza diverse. Insomma serve un cellulare che funziona alla stessa frequenza usata dai forni a microonde, ovvero un cellulare UMTS oppure 3G. In alcuni blog si consiglia di usare un cellulare qualunque, ma questo potrebbe usare una frequenza di poco diversa da quella che ci serve per la verifica.
Si prende un cellulare UMTS accesso, lo si mette nel forno (spento) e si chiude lo sportello; adesso provate a chiamare quel numero: se il telefono squilla e c’è campo allora il forno non è schermato bene. Banale no?
Schermare il forno è un’altra banalità, almeno concettualmente. Basta ricordare che l’acqua è quella sostanza che assorbe tutte le onde della frequenza di 2,4 Ghz per il fenomeno fisico della risonanza. Allora per fermare un’onda di quella frequenza basta dell’acqua. Per schermare un forno a microonde basta dell’acqua. Ovviamente mi rendo conto di quanto scomoda sia questa soluzione; non resta che essere creativi e trovare un modo elegante per mettere dell’acqua attorno al forno.

Nel frattempo quando il forno è acceso, evito di stare vicino e guardare dall’oblò il cibo che si cuoce.
E ho pure dismesso il mio telefonino UMTS per tornare ad usare (con parsimonia e con le cuffie) un telefono soltanto dual band con scheda GSM.