Il caso degli orologi impazziti a Catania

Qualche mese fa a Catania, e in tutta la Sicilia, è stato documentato uno strano fenomeno: per molti giorni consecutivi gli orologi digitali hanno fatto balzi in avanti di 5-10 minuti, con punte di 15-20 minuti al giorno. Anche i display digitali di sveglie, videoregistratori, forni, sono impazziti come se avessero deciso di mettere fretta ai siciliani.

Lasciamo da parte subito ipotesi apocalittiche e scenari minacciosi o rivolta delle macchine. Qualcuno ha lanciato l’ipotesi che l’accelerazione del tempo digitale sia causata dal magnetismo dell’Etna. Un’ipotesi smentita della scienza:
Secondo il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo “prima di tutto si deve accertare se stiamo parlando di fatti o di leggende metropolitane”. In ogni caso, il professore esclude “interazioni con anomalie magnetiche del vulcano. A livello mondiale non c’è alcun precedente di eventi analoghi e comunque le anomalie magnetiche non influenzano le attività umane. Forse è il caso di controllare la rete elettrica”.

E sembra che giallo degli orologi impazziti abbia una spiegazione più semplice: sbalzi di corrente elettrica, a causa delle operazioni di manutenzione del cavo sottomarino che aggancia la Sicilia alla Calabria.
Similmente  a Canneto di Caronia, in provincia di Messina, tirarono in ballo il magnetismo anche per gli impianti elettrici che prendevano fuoco…mentre li pare che siano coinvolte esercitazioni militari (fate una ricerca sulla Rete)
Insomma mai sottovalutare la potenza delle attività umane…

Oms: “L’uso dei cellulari potrebbe causare il cancro”

Tratto da Redazione del il Fatto Quotidiano.

L’uso dei telefoni cellulari e di atri apparati di comunicazioni wireless “potrebbero causare il cancro negli essere umani”. Lo ha decretato l’agenzia per la ricerca contro i tumori dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Un gruppo di 34 esperti ha infatti definito i campi elettromagnetici come ‘possibly carcinogenic’.

I campi elettromagnetici delle radio frequenze generati da questi apparati possono causare il cancro “a causa dell’aumento di rischio per il glioma, un tipo di cancro al cervello maligno”, riferisce l’Oms.


La valutazione del panel di esperti, che sarà contenuta in una monografia di prossima pubblicazione, si basa sia sui test sugli animali effettuati finora che sui dati degli studi epidemiologici sull’uomo: “In entrambi i casi le evidenze sono state giudicate ‘limitate’ per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo, ndr) – ha spiegato Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro – mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti”. Gli esperti hanno sottolineato che serviranno ulteriori ricerche prima di avere conclusioni definitive: “La nostra classificazione implica che ci potrebbe essere qualche rischio – ha aggiunto Samet – e che tuttavia dobbiamo continuare a monitorare con attenzione il link tra i cellulari e il rischio potenziale. Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione, come l’uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile”.

Sin da quando i cellulari sono apparsi, a metà degli anni Ottanta, si sono diffusi timori che il loro uso possa causare danni al cervello. Alcuni studi hanno confermato questo pericolo [del glioma e del neuroma ne avevamo già parlato a Badwireless, ma ci sono anche altri effetti biologici]. Mentre altri lo hanno escluso. Questa volta è il crisma dell’ufficialità dell’Oms di Ginevra ad attribuire maggior peso al legame tra l’uso dei cellulari e il rischio di sviluppare un tumore.

Referendum in difesa dell’acqua pubblica

Sulla scia della nostra campagna in difesa della salute e dell’acqua, segnaliamo l’iniziativa “Io voto il 29 maggio”.
Entro giugno ci saranno 4 referendum.
Uno in difesa della giustizia, contro il legittimo impedimento.
Due in difesa dell’acqua pubblica.
Uno contro il ritorno al nucleare.

C’è una data perfetta per andare a votare: il 29 maggio, insieme alle
amministrative. Senza costi aggiuntivi per lo Stato, cioè per tutti noi.
Qualcuno cercherà di spostare i referendum a giugno, sprecando
circa 350 milioni di euro di soldi pubblici.
Qual è il loro obiettivo? Spingere i cittadini a non andare a votare, al contrario
di quello che dice la Costituzione: garantire il massimo di partecipazione
nelle consultazioni elettorali.
Una rapina ai danni di tutti noi per finanziare una truffa alla democrazia.
I referendum sono una via democratica e pulita per partecipare alla vita politica, senza giochi di palazzo.
A fine di coinvolgere quanti più Cittadini possibili (amici, parenti, conoscenti …) diffondi e condividi questo messaggio.

Perchè un referendum sull’acqua?

Partiti, multinazionali, banche e i soliti imprenditori con gli agganci giusti stanno mettendo le mani sulle aziende pubbliche dell’acqua e sui rubinetti di milioni d’italiani. Fra questi potresti esserci anche tu. Il governo da un anno ha varato una norma che obbliga le aziende pubbliche a dismettere buona parte del loro capitale a favore dei privati entro il 2011.
Da anni, una grande coalizione sociale e cittadina cerca, invece, di difendere la gestione pubblica dell’acqua promuovendo il controllo e la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni su un bene comune di vitale importanza.
Visita il sito http://www.referendumacqua.it

Perchè un referendum sul nucleare?
Le centrali nucleari sono enormemente costose e, anche se forniscono molta energia, l’elettricità che producono costa più di quella convenzionale. Le scorie costituiscono un incubo permanente per milioni di anni, diffondono nei dintorni dei loro siti degli inquinanti radioattivi estremamente pericolosi anche nel lungo pericolo, come dimostrano studi tedeschi sulle leucemie infantili, un incidente in una centrale nucleare è sempre catastrofico e gli effetti durano per un periodo non quantificabile.
Mario Tozzi ce lo spiega meglio nel suo blog:
1 – I siti impossibili
2 – Riserve di uranio
3 – Gli incidenti
4 – I vantaggi
5 – Tentativo di sintesi
Centrali Italiane
Dopo il nucleare – sono stato ad Hiroshima


Decisamente interessante anche l’inchiesta di Report sul nucleare.
Informiamoci.

EDIT: La data per il referendum è stata decisa: si voterà DOMENICA 12 e LUNEDI 13 GIUGNO.  Adesso non rimane che esprimere la propria opinione alle urne.

In orbita satellite europeo per la banda larga

E’ stata accolta già con grande entusiasmo la notizia della messa in orbita del satellite completamente dedicato a internet KaSat. EutelSat, la società che si occupa della gestione dei satelliti europei, lo ha lanciato dal poligono Baykonur, in Kazhakstan, alla fine del 2010.


In molti vedono la fine del digital divide, ma noi crediamo che migliorare l’infrastruttura via cavo terrestre sarebbe stato più facile, più sicuro e meno costoso. Intanto, noi lo sappiamo, la corsa alla tecnologia è troppo seducente, e i principali notiziari ricordano che questo satellite ci sarà in Europa prima che in Usa (triste primato per noi, in Usa hanno già la televisione via cavo da parecchi anni e sono stati abbastanza furbi da costruistri un’infrastruttura migliore!)
Questo il segnale di questo satellite coprirà gran parte dell’Europa, bombardando le nostre teste con onde elettromagnetiche alle frequenze di 20-30 Ghz. Ricordiamo quanto sia pericoloso usare frequenze così elevate. Infatti più è alta la frequenza, più le onde elettromagnetiche interagiscono con la materia e quindi con la nostra stessa carne. Inoltre siccome queste comunicazioni dovranno coprire grandi distanze (un unico satellite coprirà tutta l’europa) ed il traffico internet è solitamente molto elevato, anche l’intensità di queste radiazioni sarà molto alta! Ma, secondo noi, la cosa più pericolosa è che usifruire di questo traffico bisogna dotarsi di un decoder con un’antenna che possa inviare il segnale a 20-30 Ghz fino al satellite, quindi diciamo di un’antenna molto potente e inquinante. E siccome questo satellite garantirà non solo banda larga in download ma anche in upload, non ci saranno forti limitazioni nelle emissioni.
Il prezzo dell’abbonamento per l’utente finale si stima che parta tra i 30 e i 35€, più caro quindi di quello di un’ADSL classica. Non si capisce quindi perchè non dovremmo chiedere e batterci per un copertura ADSL via cavo.

Fonte Corriere.it

Anticancro, Prevenire e combattere i tumori con le nostre difese naturali

A trentun anni David Servan-Schreiber scopre di avere un cancro al cervello e – brillante ricercatore nel campo delle neuroscienze – comincia a chiedersi che cosa accomuna le persone che sopravvivono a questa terribile malattia. Le sue competenze di scienziato lo aiutano a stabilire cosa permette di sconfiggere il cancro e cosa invece lo alimenta. E scopre che occorre, nella lotta contro un tumore, mettere in campo quello che gia’ possediamo: le nostre difese naturali.
Dalla redazione di Cacaonline.it, vi riporto la recensione del libro, acquistabile su Commercioetico.it, in cui è raccontata questa storia.
Il libro e’ straordinariamente semplice senza trascurare tutte le informazioni utili a capire. Servan spiega bene quali sono le caratteristiche del cancro, parla dello stato di infiammazione che lo accompagna, ci fa capire come si sviluppa e perche’. Soprattutto ci da’ alcuni strumenti essenziali per la sua prevenzione e cura. Uno per tutti: l’alimentazione. Tabelle esplicative ci parlano di quali sono gli alimenti che aiutano nella cura. Molto semplicemente, dice Servan: il cancro ha bisogno di certi alimenti per svilupparsi, se non lo nutri muore di fame.
Ma non solo, ci sono mille tecniche che possiamo mettere in atto per aiutarci in questa lotta per la vita. Supporti eccezionali alle terapie convenzionali. Servan non dice MAI che non bisogna fare radioterapia o chemio e dedicarsi alla meditazione e basta. Ma spiega come aiutare queste terapie, come salvarsi dalle recidive, studia tutti i paesi dove certi tumori non esistono e si chiede il perche’ e allora scopre che nei paesi dove c’e’, per esempio, un gran consumo di curcuma il cancro non si sviluppa, in altri dove il tasso di inquinamento e’ minimo i casi sono rari. E cosi’ via.
E, inoltre, cosa molto importante a nostro avviso, fa sentire il malato protagonista della propria guarigione, lo aiuta a combattere insieme ai medici, non lo fa sentire solo una vittima in balìa di terapie invasive e dolorose, ma parte attiva del proprio essere, della propria vita.
Ci piace questo medico.
Qui di seguito un estratto dal libro. Buona lettura e buona vita.

Tutti abbiamo un cancro che dorme nascosto dentro di noi.
Come ogni organismo vivente, infatti, il corpo umano fabbrica in continuazione cellule difettose, ed e’ cosi’ che nascono le neoplasie. Il nostro organismo e’ pero’ dotato anche di vari sistemi che gli consentono di individuarle e contenerle. In Occidente, una persona su quattro morira’ di tumore. Ma tre su quattro no: nel loro caso i meccanismi di difesa saranno riusciti a tenere il cancro in scacco.
Io ho avuto un cancro, diagnosticato una prima volta quindici anni fa e trattato con metodi classici. Poi ho avuto una recidiva, ed e’ stato allora che ho deciso di spingermi oltre le terapie convenzionali per studiare tutto cio’ che potesse aiutare il mio corpo a difendersi.
Come medico, ricercatore e direttore del centro di Medicina integrata dell’Universita’ di Pittsburgh, ho avuto la fortuna di poter accedere a informazioni preziose sui metodi naturali che si sono rivelati utili per prevenire o curare il cancro. Da sette anni, ormai, mi considero guarito, e con questo libro intendo raccontare tutto cio’ che ho imparato nella mia vicenda dal punto di vista umano e da quello professionale.
Ebbene, dopo essere passato attraverso la chirurgia e la chemioterapia chiesi al mio oncologo che precauzioni avrei dovuto prendere per evitare una nuova recidiva. “Nulla in particolare, faccia la sua vita di sempre, Eseguiremo degli esami a intervalli regolari e, se il tumore dovesse riformarsi, lo individueremo allo stadio precoce”, fu la risposta di quel luminare della medicina moderna.
“Ma non ci sono esercizi utili, alimenti consigliati o sconsigliati? Non dovrei lavorare anche sull’approccio psichico?”
“Veda lei, male non puo’ farle. Ma non abbiamo prove scientifiche che si possa prevenire un recidiva con precauzioni di quel genere.”
Superata la perplessita’ iniziale, capii che per quello specialista l’oncologia era un settore talmente complesso e in vertiginoso sviluppo che lui aveva gia’ il suo bel daffare per tenersi aggiornato sulle tecniche diagnostiche e i trattamenti chemioterapici e farmacologici piu’ recenti, e non gli rimaneva tempo per documentarsi in altri campi di studio. Nel mio caso, avevamo gia’ fatto ricorso a tutti i farmaci e a tutte le cure disponibili per un tumore come il mio, e si sapeva ben poco sul rapporto tra cancro e alimentazione o fra mente e corpo.
Questo dell’aggiornamento continuo e’ un problema che conosco bene anche io come psichiatra e docente universitario. Anche nella mia specialita’ e’ difficile stare al passo con le ultime scoperte, pur se pubblicate in prestigiose riviste come Science o Nature, finche’ non vengono testate in studi clinici su vasta scala. Un peccato, perche’ potremmo almeno iniziare ad autotutelarci prima che quelle ricerche sfocino in farmaci o protocolli nuovi.
Sono convinto che sia importante mettere a disposizione degli altri, di chiunque possa trarne giovamento, le informazioni di cui ho beneficiato io”.

Giornate Siciliane di Radioprotezione – Il punto sulle NIR

“Il punto sulle NIR (Radiazioni Non Ionizzanti). Conoscenze, ricerche, misure, normativa, protezione”
E’ questo il titolo del congresso organizzato dalla Sezione Siciliana dell’ AIRM (Associazione Italiana di Radioprotezione Medica), in collaborazione con AIRP (Associazione Italiana di Radioprotezione) che si terrà a Siracusa nei giorni 3-5 giugno 2010.


Le Associazioni AIRM ed AIRP sono organizzazioni scientifiche senza fini di lucro che hanno come scopo sociale lo studio e la prevenzione degli effetti biologici da radiazioni e raccolgono le esperienze scientifiche e professionali di numerosi docenti universitari, studiosi e tecnici della materia. Il congresso dei giorni 3-5 giugno 2010 è la seconda edizione delle Giornate Siciliane di Radioprotezione, un appuntamento che ha l’obiettivo di fornire le informazioni più aggiornate ai professionisti (fisici, ingegneri, biologi e medici) che si interessano di questo questo particolare settore.
In particolare l’appuntamento di quest’anno si focalizzerà sui problemi derivanti da radiazioni non ionizzanti, ovvero quelle che non hanno una frequenza sufficente a strappare degli elettroni da una molecola, ovvero a ionizzarla, ma posso fare altri danni.
Fra i problemi esposti segnalo quelli relativi alla sicurezza dei body scanner (come quelli degli aereoporti). Una particolare attenzione sarà data al monitoraggio ambientali nei posti di lavoro (soprattutto nell’area sanitaria), ove si fa uso di tecnologie come laser, risonanza magnetica nucleare, lampade UV. Si discuterà anche dei lavoratori elettrosensibili. Il programma completo -assieme a tutte le altre informazioni- è riportato nel volantino ufficiale, scaricabile in formato Pdf dal sito dell’AIRM.
Le iscrizioni sono ancora possibili con una maggiorazione, ma ripeto, il congresso è inteso come corso di aggiornamento per chi lavora nel settore, soprattutto ricercatori. Insomma la bella notizia è che quacuno si preoccupa per la nostra salute.

Il Congresso conta sul patrocinio della Regione Siciliana, dell’ENEA, dell’ISPESL, dell’ISPRA, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Confindustria Siracusa.

Schermare i forni a microonde

I forni a microonde sono la prova che le radiazioni elettromagnetiche possono avere effetti inaspettati. Il perchè è spiegato nel primo e storico articolo di questo blog. Volendo riassumere, il fenomeno è il seguente: le microonde trasportano energia e questa energia viene tutta rilasciata nelle molecole d’acqua di cui è composto la nostra porzione di cibo da riscaldare o da cucinare.
Ma è possibile che le radiazioni del forno al microonde sfuggano e invece di finire nel cibo vadano altrove? La risposta è “si, si può verificare, e si può rimediare”
Purtroppo è difficile confinare l’energia. Alcuni costruttori fanno del loro meglio per trasformare il forno a microonde in una gabbia di Faraday. Questo è un dispositivo elementare, noto sin dalle prime scoperte sull’elettricità, per trasferire l’elettricità (che si propaga nell’aria mediante scosse o radiazioni) nelle maglie di una gabbia sotto forma di corrente elettrica; ma poichè la griglia del forma non è messa a terra, la corrente elettrica non scompare ma viene dissipata dalle maglie e riemessa a frequeza diversa. In effetti è possibile osservare delle maglie nelle finestre degli sportelli di alcuni forni a microonde. Alcuni produttori, più saggiamente, hanno deciso di eliminare la finestra e le maglie, per rivestire interamente la camera del forno a microonde con superfici metalliche; questo sistema corrisponde a una gabbia a maglie fittissime, quindi più efficente. Nota: la tecnica della gabbia di Faraday diventa molto più efficente con una superficie metallica. Ad esempio la carta stagnola avvolta attorno un telefonino isola completamente, per riflessione, il suo segnale.

Tuttavia è impensabile tenere a bada tutte le onde in questo modo, perchè ci sono effetti ondulatori e quantistici (bhè, queste sono cose troppo difficili da spiegare in un blog…bisognerebbe studiare la Fisica bene). Per verificarlo basta prendere un apparecchio che riceve microonde e vedere se funziona dentro il forno (ovviamente spento! se no si cuoce!). Apparecchi che funzionano a microonde ne abbiamo parecchi purtroppo: telefoni cellulari e cordless sono i più comodi e diffusi, ma dobbiamo essere più precisi. Il forno a microonde funzione alla frequenza di 2.4 GHz. In questo blog si è visto che il range delle microonde comprende frequenze abbastanza diverse. Insomma serve un cellulare che funziona alla stessa frequenza usata dai forni a microonde, ovvero un cellulare UMTS oppure 3G. In alcuni blog si consiglia di usare un cellulare qualunque, ma questo potrebbe usare una frequenza di poco diversa da quella che ci serve per la verifica.
Si prende un cellulare UMTS accesso, lo si mette nel forno (spento) e si chiude lo sportello; adesso provate a chiamare quel numero: se il telefono squilla e c’è campo allora il forno non è schermato bene. Banale no?
Schermare il forno è un’altra banalità, almeno concettualmente. Basta ricordare che l’acqua è quella sostanza che assorbe tutte le onde della frequenza di 2,4 Ghz per il fenomeno fisico della risonanza. Allora per fermare un’onda di quella frequenza basta dell’acqua. Per schermare un forno a microonde basta dell’acqua. Ovviamente mi rendo conto di quanto scomoda sia questa soluzione; non resta che essere creativi e trovare un modo elegante per mettere dell’acqua attorno al forno.

Nel frattempo quando il forno è acceso, evito di stare vicino e guardare dall’oblò il cibo che si cuoce.
E ho pure dismesso il mio telefonino UMTS per tornare ad usare (con parsimonia e con le cuffie) un telefono soltanto dual band con scheda GSM.