“Avviso ai naviganti: il citizen journalism, il giornalismo fatto da chi capita, è una bufala.
D’accordo, è bello che tutti dicano la loro sul web. Ma tra i giornalisti veri ed i dilettanti che scrivono sui blog ce ne corre, lo diciamo senza timore di immodestia. Un esempio: la supposta partecipazione di Angelina Jolie al prossimo film di Paolo Sorrentino. Non solo non ci sarà, ma non è neppure mai stata considerata dal regista e dal produttore.
Eppure, basta digitare su Google “sorrentino jolie” e cliccando su “news” ecco un centinaio di articoli che descrivono la presenza dell’attrice Usa.
Morale: frequentate ilmondo.it. E’ più affidabile.”
No, non sono parole mie ovviamente, ma un trafiletto che ho letto ieri sera sul numero 35 de “Il Mondo”, il noto settimanale economico dell’RCS Media group.
Non so a voi, ma leggere queste poche righe, mi ha fatto alzare non poco la pressione: le ho trovate a dir poco denigratorie nei confronti di tutti coloro che (come il sottoscritto) cercando di condividere sul web le proprie idee, le proprie opinioni e offrire un canale di informazione alternativo alla tradizionale carta stampata.
Non ci vogliamo di certo definire “giornalisti professionisti” (anche perché, di questi tempi, non so quanto sia qualificante), ma questo non implica in alcun modo che una persona “dalla strada” non sia in grado di offrire comunque un’informazione di buona qualità.
Quello che ho trovato veramente fastidioso, nonchè una decisa caduta di stile, è l’esempio “profondo ed illuminante” che è stato portato a sostegno della tesi “e-journalism = immondizia”: una notiziola di Gossip! Come se tutte le persone che scrivono sui blog si limitassero a scrivere di attrici ed attricette, perché non sono in grado di fare altro.
Tra l’altro, a mio avviso, il gossip stesso è pseudo-giornalismo che per definizione si fonda sulle illazioni e sulle supposizioni e, come modus operandi consolidato, si basa proprio sulla diffusione di notize non del tutto verificate e sulle chiacchere.
Cercare di trascinare quindi tutti gli autori di blog al livello di meri autori di articoli “da parrucchiere per signora”, la trovo di pessimmo gusto, nonché tutto meno che “alto giornalismo”.
Nella profonda ed accurata disamina del trafiletto di cui sopra mi pare che si sia trascurato il fenomeno Twitter, ossia l’e-journalism per definizione: sappiamo bene quanto Twitter si sia dimostrato più che efficace negli ultimi anni nella diffusione delle notizie (ed in tempo reale!!!) ed è ben noto che persino testate giornalistiche utilizzano Twitter come fonte di notizie e per verificarne la veridicità.
Ma le notizie su Twitter non sono forse scritte dalle “persone della strada”? Allora, per logica conseguenza, anche Twitter è immondizia…
Certo, può capitare che si diffonda una notizia falsa e priva di fondamento, ma questo è accaduto e continuerà ad accadere sia su Twitter (fatto da “giornalisti improvvisati”) che su testate giornalistiche professioniste: fa parte del gioco ed è normale quando si cerca di fare informazione.
La differenza tra un buon blogger o giornalista informativo sta proprio nella capacità di approfondire le notizie ed eventualmente, qualora se ne evidenziasse la necessità, di rettificare una notizia falsa o parziale.
Voi come la pensate?
Personalmente ho trovato del tutto inopportuna questa esternazione da parte di una testata come “Il mondo”, che ho sempre considerato di buon livello.
Mi sorge però un dubbio: forse l’e-journalism sotto sotto non è così “spazzatura” come vogliono lasciar intendere, ma piuttosto un fenomeno di cui “un vecchio leone” come la carta stampata inizia ad avere seriamente paura?