Moonscape: allunaggio in HD

Ieri sera ho avuto il piacere di partecipare alla Cena Cosmonautica organnizzata dagli amici di Scientificast durante la quale il buon Paolo Attivissimo ha intrattenuto i presenti con una interessantissima presentazione dei programmi spaziali che sono stati intrapresi da USA ed URSS volti alla conquista della Luna.
La cigliegina sulla torta è però stata (oltre ovviamente all’ottima compagnia), la presentazione di Moonscape, un documentario auto-finanziato da appassionati delle esplorazioni spaziali di tutti il mondo che mostra l’allunaggio e le escursioni spaziali dell’Apollo 11 in tutta la loro interezza, completament restaurati in formato digitale ed in HD.
Al momento il documentario è disponibile in lingua inglese ed italiana (con le comunicazioni ovviamente sottotitolate) ed è liberamente scaricabile in licenza Creative Commons.
Ogni appassionato di astronomia e scienza non può esimersi dal visionare almeno una volta questo splendido materiale, messo a disposizione di tutto e, nemmeno a dirlo, ovviamente nemmeno preso in considerazione dalle emittenti televisive tradizionali (troppo impegnate con reality show ed altre amenità del genere).

State attenti all’e-journalism

“Avviso ai naviganti: il citizen journalism, il giornalismo fatto da chi capita, è una bufala.
D’accordo, è bello che tutti dicano la loro sul web. Ma tra i giornalisti veri ed i dilettanti che scrivono sui blog ce ne corre, lo diciamo senza timore di immodestia. Un esempio: la supposta partecipazione di Angelina Jolie al prossimo film di Paolo Sorrentino. Non solo non ci sarà, ma non è neppure mai stata considerata dal regista e dal produttore.
Eppure, basta digitare su Google “sorrentino jolie” e cliccando su “news” ecco un centinaio di articoli che descrivono la presenza dell’attrice Usa.
Morale: frequentate ilmondo.it. E’ più affidabile.”
 
No, non sono parole mie ovviamente, ma un trafiletto che ho letto ieri sera sul numero 35 de “Il Mondo”, il noto settimanale economico dell’RCS Media group.
Non so a voi, ma leggere queste poche righe, mi ha fatto alzare non poco la pressione: le ho trovate a dir poco denigratorie nei confronti di tutti coloro che (come il sottoscritto) cercando di condividere sul web le proprie idee, le proprie opinioni e offrire un canale di informazione alternativo alla tradizionale carta stampata.
Non ci vogliamo di certo definire “giornalisti professionisti” (anche perché, di questi tempi, non so quanto sia qualificante), ma questo non implica in alcun modo che una persona “dalla strada” non sia in grado di offrire comunque un’informazione di buona qualità.
Quello che ho trovato veramente fastidioso, nonchè una decisa caduta di stile, è l’esempio “profondo ed illuminante” che è stato portato a sostegno della tesi “e-journalism = immondizia”: una notiziola di Gossip! Come se tutte le persone che scrivono sui blog si limitassero a scrivere di attrici ed attricette, perché non sono in grado di fare altro.
Tra l’altro, a mio avviso, il gossip stesso è pseudo-giornalismo che per definizione si fonda sulle illazioni e sulle supposizioni e, come modus operandi consolidato, si basa proprio sulla diffusione di notize non del tutto verificate e sulle chiacchere.
Cercare di trascinare quindi tutti gli autori di blog al livello di meri autori di articoli “da parrucchiere per signora”, la trovo di pessimmo gusto, nonché tutto meno che “alto giornalismo”.
Nella profonda ed accurata disamina del trafiletto di cui sopra mi pare che si sia trascurato il fenomeno Twitter, ossia l’e-journalism per definizione: sappiamo bene quanto Twitter si sia dimostrato più che efficace negli ultimi anni nella diffusione delle notizie (ed in tempo reale!!!) ed è ben noto che persino testate giornalistiche utilizzano Twitter come fonte di notizie e per verificarne la veridicità.
Ma le notizie su Twitter non sono forse scritte dalle “persone della strada”? Allora, per logica conseguenza, anche Twitter è immondizia…
Certo, può capitare che si diffonda una notizia falsa e priva di fondamento, ma questo è accaduto e continuerà ad accadere sia su Twitter (fatto da “giornalisti improvvisati”) che su testate giornalistiche professioniste: fa parte del gioco ed è normale quando si cerca di fare informazione.
La differenza tra un buon blogger o giornalista informativo sta proprio nella capacità di approfondire le notizie ed eventualmente, qualora se ne evidenziasse la necessità, di rettificare una notizia falsa o parziale. 
Voi come la pensate?
Personalmente ho trovato del tutto inopportuna questa esternazione da parte di una testata come “Il mondo”, che ho sempre considerato di buon livello.
Mi sorge però un dubbio: forse l’e-journalism sotto sotto non è così “spazzatura” come vogliono lasciar intendere, ma piuttosto un fenomeno di cui “un vecchio leone” come la carta stampata inizia ad avere seriamente paura?

Bilancio dello Stato e assistenza alla persone con diabete

Questo blog è nato per difendera la salute. E’ dobbiamo ammettere che ci sono delle battaglie più importanti di quella alle radiazioni elettromagnetiche, specie in Italia. Tra queste, dobbiamo sapere quali scelte stanno facendo i nostri politici per risparmiare denaro sulla nostra salute e quella dei nostri cari. (Diciamo innanzitutto che sono soldi risparmiati nel breve periodo, perchè alla lunga una mancanza di assistenza sanitaria fa aumentare il numero di persone che hanno più bisogno di assistenza o che possono contribuire meno alla crescita della società). Il blog interrompe un lungo sonno, ritrovando un mondo in cui la salute va sempre peggio, le promozioni UMTS sempre più diffuse, ma un sacco di persone pronte ad oranizzarsi per vivere meglio e fare sentire la loro voce, come Roberto Lambertini, l’AGD di Pisa, Nikkio92 Riporto quanto è stato pubblicato dal sito www.diabeteitalia.ite dal servizio www.le4chat.it.

Settembre rappresenta l’inizio di una fase in cui l’assistenza alla persona con diabete potrebbe subire dei seri passi indietro. La ‘gara’ organizzata da Consip per limitare ai soli due lettori per la glicemia meno costosi la scelta del medico e del paziente, rappresenta forse solo un passo. La protesta delle Associazioni, delle Società scientifiche e delle persone è stata forte ma deve crescere in quantità e in qualità. Dobbiamo dimostrare che ridurre l’assistenza alle persone con diabete non è un risparmio ma un debito che la società contrae a tassi da strozzino. Al contempo dobbiamo rispondere con delle proposte concrete.

Questa storia non è proprio una novità, da un po’ di tempo alcune regioni stanno facendo lo stesso sporco gioco, come nel caso della Liguria.

Agisci subito:

 Scarica e leggi anche il volantino realizzato da Diabete Italia per protestare contro la ‘gara Consip’ sull’autocontrollo.

Firma, se non l’hai già fatto, la petizione on line

Segnaliamo il libro di Umberto Valentini e Angela Girelli per Il Sole 24 Ore Salute, scritto anche per un pubblico di amministratori del SSN, ricco di informazioni utili per inquadrare il tema autocontrollo.

Ricordati di diffondere questa campagnia e di condividere il tema sui social network.